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Con la firma del protocollo d’intesa tra Regione Friuli Venezia Giulia, Agenzia regionale per l’ambiente (Arpa Fvg), i produttori e distributori di caffè, Illycaffè Spa e Nestlè Italiana Spa, e le tre aziende che gestiscono il ciclo dei rifiuti in regione, Net Spa, A&T2000 Spa ed AcegasApsAmga Spa, prende avvio il primo progetto pilota italiano di recupero delle capsule esauste di caffè in plastica. L’accordo è stato firmato stamattina nella sala “Mosaico” della sede della Regione in via Carducci a Trieste, alla presenza dell’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente e energia, Fabio Scoccimarro, del direttore generale di Arpa Fvg, Stellio Vatta, dell’amministratore delegato di Illycaffè, Massimiliano Pogliani, del presidente di Net, Mario Raggi, del consigliere di amministrazione di A&T2000, Giampaolo Graberi, del responsabile Servizi ambientali di AcegasApsAmga, Giovanni Piccoli, e, collegata in videoconferenza, della procuratrice di Nestlè Italiana, Federica Braghi. “Siamo i primi in Italia a portare avanti un progetto di economia circolare in questo campo, coinvolgendo due grandi aziende e i gestori dei rifiuti per il riutilizzo delle capsule di caffè esauste; ci sono tutti i presupposti affinché da progetto pilota diventi esempio in tutta Italia. Per questo mi impegno fin d’ora a portare i risultati di questa sperimentazione all’attenzione della Conferenza Stato – Regioni come buona pratica da consolidare a livello nazionale”, ha auspicato Scoccimarro. “La Regione ha attivato due anni fa un gruppo di lavoro interdirezionale che si occupa di “Economia circolare” – ha ricordato l’assessore – che contribuisce a realizzare l’obiettivo di anticipare di cinque anni il raggiungimento del Green Deal europeo in Friuli Venezia Giulia, ovvero di un equilibrio economico-ambientale sostenibile. Quello di oggi è un esempio concreto di questo impegno, estremamente importante anche per il peso degli attori coinvolti, ma altri progetti sono allo studio sotto il nome di “Nipoti”, poiché guardano alle generazioni future”. Il progetto, che sarà operativo da luglio, prevede la raccolta differenziata delle capsule esauste di caffè in plastica, il loro trattamento presso un apposito impianto sperimentale di separazione delle capsule dal loro contenuto e il successivo avvio a recupero dei materiali separati. A fronte di un crescente utilizzo di capsule da caffè, ad oggi non esiste un sistema strutturato ed integrato per la loro raccolta differenziata e riciclaggio. Le capsule vengono gettate come rifiuti indifferenziati e, dopo un primo trattamento, finiscono in discarica o in inceneritore. Come si legge nel protocollo siglato oggi, l’attuale gestione di questi rifiuti, dunque, produce impatti negativi sull’ambiente. Eppure, la composizione dell’imballo, costituito da plastica e altri materiali quali alluminio, carta, film plastici potrebbe essere riciclato, trovando uno sbocco di alto valore nel mercato, mentre il contenuto di parte umida, una miscela di acqua e polvere di caffè, potrebbe essere compostata. Illycaffè e Nestlè Italiana si sono pertanto impegnate a sostenere i costi del progetto, compresi quelli della progettazione, realizzazione e gestione dell’impianto sperimentale di separazione delle capsule e quelli connessi alla gestione dei rifiuti, mentre i tre gestori metteranno a disposizione il loro know-how, i propri impianti dislocati sul territorio (principalmente a Campoformido, Pasian di Prato, Trieste e Udine), effettueranno la raccolta differenziata e sostanzialmente organizzeranno la filiera del recupero. Di sfida sostenibile che richiede un approccio improntato alla cooperazione e non alla competizione tra pubblico e privato ha parlato Pogliani (Illycaffè), mentre Braghi (Nestlè Italiana) ha riferito che l’azienda è pronta a iniziare il percorso e ad estendere il progetto. Per Piccoli (AcegasApsAmga) abbinare una liturgia italiana come il consumo del caffè ad un gesto di sostenibilità che comprende tutta la filiera della produzione è il valore aggiunto del progetto. L’impegno a creare una cultura della raccolta differenziata spinta è stata la sottolineatura di Raggi (Net), cui ha fatto eco Graberi (A&T2000) evidenziando l’importanza di una corretta informazione al cittadino per spingere sulla raccolta porta a porta anche di questa tipologia di rifiuto. Infine Vatta (Arpa Fvg) ha annunciato l’imminente pubblicazione del “Rapporto rifiuti urbani 2020” che avrà un taglio fortemente divulgativo per favorire la conoscenza da parte dei cittadini dei temi connessi al riuso e al riciclo.