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Secondo i dati dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg, lo spreco di cibo in Italia è quantificato in circa 10 miliardi di euro, in larga parte riconducibile a comportamenti non corretti all’interno delle nostre case. Nonostante gli importanti e continui progressi registrati negli ultimi anni, lo spreco alimentare è ancora molto costoso, per le nostre tasche e per il nostro pianeta. Il tema sarà affrontato e dibattuto in occasione dell’incontro sul tema “Mai strassâ. Lo spreco di cibo nell’indagine 2019 presso le famiglie di Capriva del Friuli”, in programma martedì 6 ottobre dalle ore 18.30, nella sala del Centro Civico del Comune di Capriva del Friuli (Go), in via Luigi Faidutti, 6. Sarà possibile seguire l’incontro anche da remoto sulla pagina Facebook del Comune di Capriva del Friuli (facebook.com/comunecaprivadelfriuli).

Dopo i saluti introduttivi del sindaco di Capriva del Friuli, Daniele Sergon, il direttore generale di Isontina Ambiente, Giuliano Sponton, illustrerà il sistema locale di raccolta del rifiuto umido. Seguirà l’intervento del Federico Nassivera, del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine, che presenterà i risultati di un’indagine nazionale sullo spreco alimentare tra le mura domestiche, estratti dal progetto REDUCE – Ricerca, EDUcazione e ComunicazionE: un approccio integrato per la prevenzione degli sprechi alimentari.

In conclusione, Francesco Marangon, delegato per la Sostenibilità e referente dell’Ateneo di Udine per la Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (RUS), e Stefania Troiano, del Dipartimento di Scienze economiche e statistiche, presenteranno i risultati dell’indagine “Waste notes”, condotta nel 2019 presso le famiglie di Capriva del Friuli.

L’appuntamento rientra tra le iniziative organizzate in tutta Italia nell’ambito della quarta edizione Festival dello Sviluppo Sostenibile, promosso dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (www.festivalsvilupposostenibile.it/2020).

La conferenza, organizzata dall’Ateneo friulano in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Capriva del Friuli, «vuole rispondere – spiega Francesco Marangon – alla necessità crescente di sensibilizzare e coinvolgere fasce sempre più ampie di popolazione su tutte le dimensioni della sostenibilità, tra le quali rientrano quella della garanzia di modelli di consumo sostenibili. L’agenda 2030 dell’ONU, infatti, si pone anche l’obiettivo, entro il 2030, di dimezzare lo spreco pro capite globale di rifiuti alimentari nella vendita al dettaglio e dei consumatori e ridurre le perdite di cibo lungo le filiere di produzione e fornitura, comprese le perdite post-raccolto. L’esperienza svolta a Capriva del Friuli è un esempio concreto di comprensione dei fenomeni che caratterizzano la nostra vita quotidiana e di cui a volte non abbiamo consapevolezza, finché non si attivano processi di misurazione da cui far partire iniziative di cambiamento che possono iniziare da come facciamo la spesa, da come cuciniamo e da come conserviamo il nostro cibo».